12191020_924298214284276_3071755527490410823_n
Merenda sinoira a Fornovo 2015

A Novembre arrivano le meravigliose fiere del vino naturale e indipendente, a Fornovo 1 e 2 novembre Vini di Vignaioli, a Piacenza il 28 e il 29 “Il mercato di vini della FIVI“.

Fornovo,per tutti noi che amiamo il vino, è una sorta di grande Festa. Per gli Osti Resistenti di Parma cresciuti insieme a Vini di Vignaioli, è un piacere assistere allo spostamento del gusto verso i Vini Naturali. La definizione perfetta di “Vini Naturali l’ha scritta Luigi Veronelli:

Il Vino non è fabbricato come le cose inerti, un giorno nasce e subito ha necessità di attente cure: solo attraverso pericoli ed esperienze giunge alla maturità per poi declinare e , più o meno vecchio, morire. Un ciclo che è di ogni creatura”.

Sono passati più di 50 anni e in queste parole troviamo tutto quello che dobbiamo ricercare in un Vino. Il 1961 è l’anno in cui Veronelli pubblica “ I Vini D’Italia” una guida fondamentale per ogni appassionato di Vino. Da allora l’industria, gli enologi invasati, la grande distribuzione ha fabbricato e venduto il vino: prima eliminando i vitigni poco produttivi o a loro giudizio poco blasonati, poi cercando di ovviare con la chimica e la fisica, sia in vigna che in i cantina ai problemi enormi che avevano creato.

Se come scrive Veronelli, il Vino è una creatura viva, come tutte le creature possiede un Anima. E’ con tale misticismo che ci si dovrebbe avvicinare al bicchiere; Lasciamo le definizioni accademiche e le citazioni dei manuali di degustazione agli esibizionisti.

Quando ci avviciniamo all’agognato tavolino, ricordiamoci di chiedere ai Vignaioli quanto sole, quanta pioggia ci sono nel vino che stiamo bevendo, informiamoci in merito alle altre coltivazioni o erbe spontanee presenti in azienda. Evitiamo affermazioni assolute o peggio alla moda… Dieci anni fa si osannava la botte piccola oggi, al bancone: “..purchè non faccia barrique..” Ogni Vignaiolo cerca il meglio per la sua creatura e noi bevitori dobbiamo tenerne conto quando ci confrontiamo. Capita di affermare con distrazione o superficialità che un vino non “sia buono”. Forse non ci piace, forse non l’abbiamo capito e succede spesso di dover ammettere che gli “sbagliati” eravamo noi.

Per me Fornovo è un po’ la madre di tutte le fiere; Sono tanti i vini che ricordo di aver bevuto a “Vini di Vignaioli” con grande emozione. Senza fare torto a nessuno ricordo qui il Galea 2002 dei Clivi di Ferdinando e Mario Zanusso di Corno di Rosazzo. Né io Né Mario ricordiamo l’anno preciso in cui al suo banchetto, inondato di pioggia (Le prime edizioni di Vigni e Vignaioli erano sempre battezzate da pioggia costante, e i cartoni galleggiavano quasi tra i tavolini degli espositori..) mi porge un Tocai – si chiamava ancora cosi!- Galea del 2002: 90% Tocai, e il resto Verduzzo e Sauvignon. Ricordo di aver chiesto:” Ma come…? Avete prodotto un Bianco nel 2002?”. L’annata 2002 era stata una catastrofe per molti: piovosa e fredda ma il vino che nacque ai Clivi era, trascrivendo le parole di Mario “ profondo, maturo, denso, idrocarburico pieno… Molto seducente”. Per me fu come una camminata nella campagna in un giorno di pioggia. Vi sembrerò ridicolo, ma i brividi ancora oggi mi percorrono al solo ricordo.